QUANDO LA GRAFITE INCONTRA BAUDELAIRE | ARTE E ATTUALITÀ
Nel dicembre 2016 è uscito in libreria il volume di Comicon Edizioni che ha messo a dura prova Gaetano "Tanino" Liberatore, anche conosciuto come "il Michelangelo del fumetto", chiamato ad illustrare ventinove poesie tratte da I Fiori del Male di Charles Baudelaire (1857), il cui successo ha però confermato la veridicità del suo appellativo.

Per chi di voi non conoscesse Baudelaire, esponente del simbolismo e anticipatore del decadentismo in Francia, basti dire che la sua opera viene considerata una pietra miliare tanto nel panorama poetico francese quanto in quello internazionale.

Nel 2014 ho assistito ad uno dei cinque concerti organizzati a Bologna, dove il poeta e traduttore Nicola Muschitiello fu chiamato a recitare alcune poesie tratte dal libro dell’autore francese, e il pianista ucraino Alexander Romanovsky a fornirgli accompagnamento musicale.
In Auditorium, silenzio tombale: lasciandosi trasportare dalla voce narrante, dal lirismo dei componimenti e dalla dolcezza del pianoforte, si riusciva a percepire la suggestione di un tempo e la vera essenza della raccolta poetica.
I Fiori del Male cristallizza lo stile di vita del “poète maudit”, poeta maledetto, artista incompreso che rifiuta con sdegno i valori della società in cui vive, la quale a sua volta non comprende il suo genio. Come simbolo di ribellione, il poeta maledetto conduce una vita al limite, alimentando la sua vena artistica tramite l’uso di alcol e droghe. Il titolo stesso racchiude la volontà di Baudelaire di capovolgere il convenzionale, la sua intenzione di dimostrare che anche nel male c’è bellezza, e questa raccolta è un tentativo di estrapolarla e metterla su carta.
Senza dilungarci sull’argomento della raccolta, comprendiamo che il compito di Liberatore non dev’essere stato un gioco da ragazzi – soprattutto considerando che si tratta di poesia simbolista... per intenderci, niente di simile ai poemi concisi e diretti di Rupi Kaur –, ma di certo non ha deluso nessuno.
Ecco alcune delle illustrazioni contenute nel volume:






Il contributo grafico di Tanino Liberatore ha senz’altro dato nuova vita all'opera di Baudelaire, fornendogli visibilità anche tra i non amanti della letteratura francese e ridestando l’interesse verso la poesia “criptica” baudelairiana, dato che oggigiorno i lettori sembrano preferire componimenti più minimalisti. A prescindere dai trend del momento, ci sono perle che vanno ciclicamente riscoperte, libri che vanno riaperti, letture che vanno riadattate ad una società in continuo mutamento, e se questo si può realizzare ricorrendo all’ausilio di un altro mezzo artistico come può essere l'illustrazione, perché non chiediamo a Liberatore di prestare il suo talento per svecchiare anche altri capolavori letterari?
Articolo di Noemi Pagliardini