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LE DONNE GENIALI | ARTE E TV

Tra gli anni ’50 e ‘60 Napoli era divisa tra povertà e ricchezza. Alcune famiglie lavoravano per mangiare, altre per accumulare denaro, rivendicando il potere ed il controllo su un interno rione. Vestiti sporchi da lavoro per muratori ed artigiani, abiti su misura e scarpe in pelle, lavorata a mano, per bottegai. Realtà umile e neo borghesi si incontrano nei vicoli di un piccolo cosmo, governato da precise regole sociali.

La serie ”L’amica geniale” è questo e molto altro.

Lila ed Elena sono due ragazze, figlie di una terra ricca e complessa.

Circondate dalla gente del rione, dalle voci che riempiono i vicoli affollati da bambini che si ricorrono, sono solo due, ma insieme infinite.

Combaciano, si completano.

Un carattere forte e travolgente, accanto ad un temperamento riservato e razionale.

Passione, insofferenza per gli schemi che incontra intelletto e buone maniere.



Lila è catalizzatore, la sua bellezza richiede di essere guardata, la sua voce di essere ascoltata ed i movimenti di un corpo minuto, apparentemente fragile, riempiono la scena, tutto lo spazio.

Elena è distacco da passione ed emozioni palesate. Ascolta, parla poco ma ogni concetto è misurato, pazientemente ragionato. Studia, legge, parla italiano, il dialetto le serve per fortificare il pensiero, per sentirsi parte di un rione che spesso fatica a capire la sua vocazione.

Donne giovani, ma decise e vittime di stereotipi. Lila va in sposa a Stefano Carracci, diventano la signora del quartiere, Elena vorrebbe cedere e seguire la sua amica, ma l’istinto di procedere nello studio le fa abbandonare Pasquale, partito per il servizio militare. Lila fa, Elena osserva.



Il loro rapporto è l’eterno incontro, fratturato da vari scontri. Sono interrotte dalle vite opposte e dal loro continuare ad inseguirsi pur rimanendo nello stesso rione. Fortemente legate da ammirazione e timore reciproco.

L’una completa l’altra, ma se volessero sarebbero in grado di disintegrarsi e disinnescarsi a vicenda.

Sono donne che desiderano l’emancipazione, rifiutano di essere solo oggetto del desiderio di mariti al rientro dal lavoro e detestano essere banalizzate ad un contenitore per figli in arrivo.

L’evoluzione delle loro storie personali ci affascina, episodio dopo episodio desideriamo conoscere la fine ed attendiamo di sentire quei dialoghi veri, forti, talvolta crudi recitati in napoletano rafforzando ogni significato, ogni tensione o distensione dei personaggi. La genialità di Lila ed Elena è il bisogno di provare altro. Brividi e sensazioni forti, palpitazioni ed imbarazzo, carezze ed attenzioni. Un’amicizia forte, autentica che è gabbia e riparo, che mostra la forza e la bellezza delle donne che amano e vogliono essere rispettate ed amate.

Lila ed Elena sono le donne prima di noi. Sono loro che ci hanno permesso di essere le donne di oggi.


 

Autrice: Martina Cambareri

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