INTERVISTA A SILVIA | I NOSTRI ARTISTI
Qualche tempo fa abbiamo avuto il piacere di conoscere Silvia Baldiserotto, mentre era studentessa presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Da subito siamo rimasti colpiti dai suoi lavori, ora abbiamo la possibilità di farvi conoscere meglio lei e la sua arte.
K: Quando ci hai scritto hai esordito dicendo “Tutto è nato quando ero piccola, quindi la mia passione per l’arte non è nata ma l’ho sempre avuta, forse diciamo che l’ho scoperta”. Scoperta. Raccontaci.
Allora partiamo dalla mia famiglia: io come i miei genitori e i miei nonni ci è sempre piaciuto lavorare con le mani e creare cose "artigianali" piuttosto che comprarle già pronte.
La passione dell’arte è partita da mio nonno che da giovane ha studiato nella Scuola di Arte e Mestieri come scalpellino, appassionato in particolare al disegno e alla scultura. Questa passione per il disegno si è trasmessa a mia mamma e quando ero piccola mi ha sempre incoraggiata su questa strada, probabilmente aveva già visto la passione che avevo.
Quando vi ho detto “l’ho sempre avuta” intendo che da quando ero piccola la cosa che volevo fare era disegnare o dipingere, tant'è che quando qualcuno mi chiedeva: “Silvia, cosa vuoi fare da grande?” io rispondevo: “Io voglio disegnare”.
Il mio "scoprila" è legato a un fatto che mi è successo in autobus quando ero piccola ed ero con mia mamma. Avevo visto delle ragazze con delle cartelline gigantesche ed ho chiesto a mia mamma cosa ci fosse dentro e queste ragazze quando mi hanno sentito mi hanno mostrato tutti i loro disegni. Ho chiesto perché li avessero e mi risposero dicendo che studiavano all'Accademia di Belle Arti e da lì tutto mi è stato più chiaro e quello è stato il mio obiettivo.
K: Usi diverse tecniche per realizzare i tuoi lavori (dalla pittura, all'incisione, fino ad arrivare alla fotografia). In che modo queste ti rappresentano?
I miei lavori hanno diverse sfaccettature.
La pittura rappresenta la tranquillità, la serenità interiore, il meditare e il pensare ed essere riflessiva come sono io, apparentemente sembro tranquilla perché sono molto riflessiva e ragiono su quello che faccio e per questo rappresento delle ricerche e dei ragionamenti rendendoli leggeri.
L’incisione è decisa, geometrica e una tecnica molto precisa e paziente. Si hanno delle fasi e processi che si devono seguire, qui si ripresenta il mio essere paziente e riflessivo. Al momento mi sento più legata all'incisione che alla pittura, sto procedendo in una ricerca che mi interessa e mi incuriosisce sapere fino a che punto posso arrivare.
La fotografia invece è un semplice mezzo: serve per cercare fonti di ispirazione, capire come cambio nel tempo e, molte volte, è un diario di viaggio dove ricordo dove sono stata e cosa ho visto.
K: Qual è la più grande difficoltà che trovi lavorando con la tecnica dell’incisione?Cosa ti ha catturato di essa da farla diventare così importante nella tua arte?
La più grande difficoltà è essere pazienti, molte volte si rischia che, per colpa della fretta di finire un lavoro, si facciano degli errori che non possono più essere recuperati, le uniche soluzioni quindi sono rifare la lastra o reinventare il progetto iniziale. Questo potrebbe essere anche un’avventura per realizzare un qualcosa di inaspettato e magari magnifico.
Dell’incisione mi piace avere contatto con la materia, creando delle forme.
Mi piace preparare la lastra e stare in tranquillità ad inciderla, mi rilassa e starei ore a lavorarci. Mi piace molto anche la stampa, provare dei colori e delle combinazioni differenti per poi arrivare a una stampa definitiva.
Mi piace sentire l’odore dell’inchiostro, sentire la carta semiumida e sporcarmi le mani per avere un foglio pulito e con una stampa perfetta.
K: Ti potremmo descrivere come una ragazza a cui piace sperimentare?
Si, ho sempre sperimentato e forse sperimenterò per tutta la vita.
Mi piace conoscere e capire qualsiasi cosa e forse la curiosità e la sperimentazione sono i miei punti forti.
K: A quale lavoro ti senti più legata?
Aiuto, questa domanda è molto difficile per me.
E’ come dire a una madre quale dei suoi figli è più legata.
Sono legata a tutti in modo diverso, durante la fase di lavoro ci ho litigato, abbandonato, ripreso, cambiato... Quindi io amo tutti i miei piccoli in modo diverso e con sfaccettature differenti.
K: Cosa si nasconde dietro alla tua arte?
Dietro la mia arte si nasconde la mia infanzia, la mia vita intima positiva e negativa e tutto quello che vedo mentre viaggio.
Il viaggio per me è una vera e propria influenza sia dal punto di vista cromatico che nella ricerca di nuovi soggetti.
Anche la poesia a volte mi influenza nella pittura perché è un mezzo che rende per scritto uno stato d’animo che poi rappresento in pittura.
K: C’è qualche artista/movimento artistico a cui ti senti più vicina?
Nella pittura mi piace molto il romanticismo,uno degli artisti che preferisco è William Turner sia per i soggetti che dipinge che per la sua tecnica pittorica.
Per quanto riguarda l’incisione mi piacciono incisori contemporanei come Guido Strazza e Giulia Napoleone , oggi sarò a Firenze a vedere una sua mostra e per la prima volta vedrò alcune sue opere. Sono troppo emozionata!! Credo che mi
commuoverò davanti ai suoi lavori.
K: Hai incontrato delle difficoltà lungo questo tuo cammino nel mondo dell’arte?
A dire la verità no,; ho sempre cercato opportunità, concorsi ed iniziative e non mi sono mai tirata indietro.
Ho sempre cercato io perchè gli altri non vengono sotto casa a cercarti.
La difficoltà è essere tenaci continuare essere sicuri di sè e mettersi in gioco.
K: Potendo tornare indietro, c’è qualcosa che non rifaresti o che miglioreresti del tuo percorso?
No, credo che tutto quello che ho fatto mi è servito, mi ha insegnato quindi non cambierei nulla.
K: Il nostro rapporto è nato un po’; di tempo fa con una tua serie di lavori “Le carte della morte” e la tua ricerca dei fosfeni. Che maturazione c’è stata nel tu percorso artistico da allora fino ad oggi?
Ovviamente c’è stata una maturazione tecnica, questa ricerca è andata avanti e sono nati altri interessi.
Ora mi sto dedicando molto alla geometria, al movimento del corpo e alla realizzazione di strutture geometriche, sto cercando una profondità e una nuova prospettiva.
K: Seguendoti sui social sappiamo che
fai anche illustrazioni. Ce ne vuoi parlare?
Ahhahaha, le illustrazioni sono la mia parte ironica ed infantile. Avete scoperto la Silvia bambina!!!
Le mie illustrazioni sono dei disegni che faccio durante i miei passatempi e molte volte nascono da vari eventi che accadono durante la quotidianità.
Mi piacciono molto le espressioni del volto delle persone e molte volte come camminano. Mi piace scrivere delle piccole storielle e illustrarle creando così un piccolo mondo dove rifugiarmi.
Cerco di nascondermi dalla serietà del mondo adulto forse (tolgo il forse mi ci nascondo). E’ un nido dove mi posso esprimere senza regole e con sincerità creando una teatralità a volte comica.

K: I tuoi lavori sono stati più di una volta messi in risalto in mostre, sia personali che collettive. Che emozione hai provato nel vedere la tua arte messa in risalto?
Ogni volta è stata un’emozione unica, sempre molto soddisfatta sia nelle personali che nelle collettive.
Forse mi sono piaciute di più quelle collettive anche perché molte volte le avevamo organizzate io e alcuni amici per condividere il nostro mondo al pubblico e presentarlo al di fuori delle nostre aree di lavoro.
Molte volte sono stati degli insegnamenti, parlando con i visitatori si capiscono cose che magari hai tralasciato oppure non ci hai fatto caso. Dopo l’esposizione scrivo degli appunti e metabolizzo su quello che mi è stato detto. per poi continuare con i nuovi lavori. Questi appunti sono dei punti di riferimento e aiutano a correggere alcune cose che non volevi far vedere nei lavori precedenti.
K: A che progetti stai lavorando in questo periodo? Una piccola anteprima è concessa?
Vi dico delle piccole anteprime: sto lavorando in due scuole. In una sto facendo un laboratorio di incisione in collaborazione con la Stamperia Busato di Vicenza e nell'altra, invece sto facendo un laboratorio per la conoscenza della tecnica dell’affresco.
Nel frattempo sto realizzando delle incisioni in acquaforte di dimensioni 50x70 cm per alcuni concorsi o future esposizioni.
K: Come ultima domanda che poniamo sempre a voi ragazzi è “Quante opportunità hanno i ragazzi di oggi per emergere e mostrare la propria arte? Quante difficoltà ci sono?”
Allora, non è semplice ma nemmeno impossibile.
Non mi hanno mai cercata, sono sempre stata io a fare il primo passo, ho bussato in tutte le porte e molti mi hanno detto di si e molte volte mettendomi alla prova.
La cosa fondamentale è essere umili e versatili e tutto è un insegnamento. Quindi non bisogna aspettare di essere abbastanza pronti oppure aspettare l’occasione giusta, si tenta e basta. L’occasione si crea.