IL FUOCO | NELL'ARTE
"Il più tangibile di tutti i misteri visibili, il fuoco".
-L. Hunt
Il fuoco cosmico di Eraclito, la pioggia di fuoco che cade sui dannati del terzo girone dell'inferno, o il fuoco biblico con la sua doppia valenza di significato tra uomo e Dio. Questi sono solo pochi esempi dei valori simbolici acquisiti da questo elemento all'interno della filosofia, della letteratura e della religione. Vi sono nell'arte un'enormità di significati attribuiti al fuoco a seconda del contesto in cui questo si trova, in quanto elemento dell'eterna dicotomia tra vita e morte, sicurezza e pericolo o spirito e corpo. Inoltre, il fuoco incarna perfettamente la concezione romantica della natura come madre (benevola all’uomo) e matrigna (distruttiva), come entità che terrorizza, serve e seduce gli uomini.
Contadino che brucia erbacce - Vincent Van Gogh

In questo quadro, forse non tra i più popolari dell’artista, vediamo rappresentati due soggetti semplicissimi: un uomo, di cui non ci è dato conoscere il volto, e un falò dalle dimensioni adatte giusto a bruciare qualche sterpaglia e a fornire un minimo di calore.
L’immagine è basica e disadorna, povera di dettagli, quasi monocromatica e dall’ambientazione poco definita, mostra esclusivamente la scena che il pittore ha voluto figurare senza orpelli superflui.
Il fuoco è raffigurato in una concezione primitiva, come essenziale e specifica fonte di luce, calore e quindi sostentamento, è dunque la natura al servizio dell’uomo nella sua forma più lineare, rustica ma necessaria.
L’incendio di Roma - Robert Hubert

Roma, luglio del 64 d.C.
Un impetuoso incendio dilania nella città eterna e la distrugge in buona parte; scritti dei maggiori autori dell’epoca ne attribuiscono la causa all’imperatore Nerone, colui che “Non risparmiò né Roma né il popolo” e che, folle, sadico e accecato dal proprio ego incommensurabile, voleva vedere Roma cadere sotto il proprio regno, mentre cinto d’alloro suonava una cetra, almeno secondo la versione di Svetonio.
La storiografia odierna segue però una corrente innocentista nei confronti di Nerone; comunque, che sia vera o falsa l’accusa, numerosi artisti hanno deciso di ritrarre l’immagine, maestosa, lapidaria e solenne, della capitale che crolla e sprofonda sotto i piedi del quarto imperatore.
Il fuoco in questo caso è specchio della natura matrigna, che divora senza pietà tutto ciò che incontra, semplicemente pura e sterminante desolazione.
Upa upa (La danza del fuoco) - Paul Gauguin

Il fuoco come momento di comunione e convivialità, elemento che incornicia e accompagna le feste, è il tema di questo quadro di Gauguin.
Vediamo raffigurati in primo piano nell’immagine vari e ristretti gruppi di persone unite attorno al fuoco a mo’ di falò sulla spiaggia, intente a osservare, più distante, una danza quasi tribale, come fosse un ringraziamento rituale per il dono del fuoco, oppure un semplice momento di gioconda festività estiva.
Il fuoco quindi è qua presentato come sostanza confortante l’uomo, base e accompagnamento di incontri simposiaci.
Raffinata è anche la scelta dei colori adoperata dall’artista, il quale ha deciso di giocare con il contrasto tra caldo e freddo, cosa spesso ricorrente nelle sue opere e che dona a queste una leggera percezione di ascetica e curiosa oscurità.
L’incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni - William Turner

Inconfondibile lo stile sfumato e magistrale di Turner, che in questo quadro raffigura l’incendio che colpì e distrusse il parlamento di Londra nell’ottobre 1834, visto dalle sponde del Tamigi.
L’abilità dell’artista, evidente e palese, è messa in risalto dal gioco di luci a cui egli fa ricorso e che, tra l’altro, si riflettono perfettamente nel corso d’acqua.
L’opera fa emergere la gloriosa e monumentale forza della natura, che terrorizza e meraviglia chi la vede; questo incendio infatti, come certamente quello di Roma, fa riflettere sulla scarsa consistenza dell’uomo di fronte al titanismo del creato, nonostante l’apparente ma condiscendente controllo che questi esercita sulla natura.
“Il fuoco attrae l’uomo che vi si identifica”
- Elias Canetti
Gaia.