GLI OCCHI | NELL'ARTE
"Ci sono due modi per guardare il volto di una persona.
Uno, è guardare gli occhi come parte del volto, l'altro, è guardare gli occhi e basta...come se fossero il volto". - D'Avenia A.
Gli occhi sono dettagli fondamentali per una raffinata caratterizzazione di un dipinto e indispensabili per il processo di sentimentalizzazione di questo.
Molti artisti cominciano a disegnare i quadri partendo proprio dagli occhi, perché elementi ad altissima suggestione visiva e imprescindibili per assicurare l'intesa fra l'opera e chi la guarda.
Tristi, vacui, sereni o ammaliatori che siano, gli occhi donano al quadro tutta la loro potenza espressiva, così importanti e intensi di significati espliciti e criptati, da portare con loro un chiarissimo messaggio a tutti estremamente comprensibile.
STATIC - Alex Garant

Alex Garant, detta “The queen of double eyes” è un’artista contemporanea canadese che ha deciso di fondare la propria produzione artistica sulla simmetria, la duplicazione degli elementi e, soprattutto, sugli occhi.
I soggetti dei suoi dipinti, tutte giovani donne, rappresenterebbero il bilateralismo e lo
sdoppiamento umano, ovvero la battaglia fra l’Io interiore e l’Io esteriore, fra l’essere e l’apparire.
In questo dipinto, “Static”, vediamo quattro paia di occhi quasi uguali fra loro, se non fosse per il secondo sulla sinistra e per quelli sulla destra, che sono leggermente più chiari.
La ragazza in figura è presentata tramite un primo piano sul volto, motivo per cui non possiamo dedurre né dove si trovi nè cosa stia vivendo, però, dagli occhi, possiamo supporre che stia provando delle emozioni forti, infatti sembra spaventata, confusa e parre che abbia appena pianto.
LA CHEMISE EN ROSE - Tamara De Lempicka

Potremmo fare anche a meno di descrivere questo sguardo magnetico, sensuale, così carico di
prepotenza femminile e provocazione, tipico dello stile di Tamara.
Quegli occhi che mostrano una buona dose di altezzosità, sfida, e al contempo un leggero tratto di noia, sono talmente espressivi che risulta difficile smettere di guardarli all’osservatore, persino nella versione originale, nella quale la camicetta cade lasciando il seno scoperto.
VINCOLO D’UNIONE - Maurits Cornelis Escher

L’uomo come entità edificante la materia e ricercatrice dell’infinito è il concetto sul quale si basa questo quadro dell’artista olandese Escher, famoso per essere riuscito a fondere nozioni fisico-matematiche con l’arte.
Vediamo qui rappresentate due figure, generate da uno stesso nastro che le lega tra loro, delle
quali vediamo i tratti fondamentali del volto; non sono due amanti, è evidente dall'inconsistenza degli sguardi, privi di complicità e del tutto assorti in pensieri vacui.
I due sono presumibilmente degli esempi paradigmatici di umano, uomo e donna, protagonisti del trasferimento dell’infinito dall'universo all’uomo, ma che, dallo sguardo, percepiamo come esseri passivi alla creazione.
THE LAST DAY OF POMPEII - Karl Bryullov (dettaglio)

L'immagine sovrapposta è solo uno sguarcio dell’enorme quadro che raffigura l’eruzione del vulcano di Pompei.
Le tre figure femminili sono, evidentemente, una madre con le due figlie, che terrorizzate e
avvilite si stringono l’un l’altra in quello che sarà il loro ultimo istante di vita.
L’espressività che l’artista è stato sapientemente capace di trasmettere al quadro è tale da essere totalmente palpabile: guardando l’opera intera possiamo quasi sentire le urla dei cittadini, l’aria afosa e rigonfia di fumo, e soprattutto attraverso gli sguardi delle tre giovani, attraverso le loro guance rigate dalle lacrime e i loro occhi, bellissimi e dipinti in modo meraviglioso, sono incantevoli specchi di un efferato orrore.

"Preferisco dipingere gli occhi degli uomini che le cattedrali, perché negli occhi degli uomini c'è qualcosa che non c'è nelle cattedrali". - V. Van Gogh
Gaia.