FRANCIS BACON | DUE MINUTI DI

Famoso per le "scarnificazione" dei volti, dove l'intera produzione artistica è dedicata a mostrare la condizione dell'uomo moderno.
Quando si sente nominare il nome Francis Bacon tre sono le cose che vengono subito alla mente: alcool, omosessualità, solitudine.
Questo è quello che racchiude la vita del più illustre artista del XX secolo.
Nasce a Dublino nel 1909 da una ricca famiglia inglese, il padre era un capitano della fanteria leggera dell’esercito britannico e reduce della seconda guerra boera. Famoso per essere un uomo tirannico e con una mentalità chiusa, avrà sempre un rapporto conflittuale con il figlio, visto come debole e poco virile.
"Debole", dal nonno erediterà una forma di un'acuta forma di asma che lo costringerà a stare da cani e cavalli; inoltre essa non gli permetterà di frequentare la scuola come tutti gli altri ragazzi.
Instaurò un rapporto molto profondo con la nonna materna, donna vitale con cui trascorse buona parte dell'infanzia a Farmleigh.
Con l'avvento della prima guerra mondiale la famiglia si trasferì a Londra.
"Poco virile", con gli anni dell'adolescenza, Francis, si avvicina alla propria sfera sessuale mostrando apertamente la propria omosessualità. Con l'aggiunta del suo avvicinamento all'arte lo porterà ad avere numerosi conflitti con il padre e finirà per essere cacciato di casa a soli 16 anni.

Per guadagnarsi da vivere inizierà a svolgere una serie di piccoli lavori come: stenografo, commesso in un negozio di abiti femminili.
"Mentre ero a Parigi ho visto una mostra di Picasso alla galleria Rosenberg, e in quel momento ho pensato: beh, cercherò anch'io di fare il pittore"
Nel 1933 dipinge Crucifixion, una delle sue opere più note. Verrà notata dal critico Herbert Read e accettata in una mostra collettiva della Mayor Gallery, a Londra. A questa seguirà una personale nel 1934 che però non riscuote alcun successo. Negli anni della maturità, Bacon distruggerà molti dei suoi dipinti realizzati in gioventù.

Due tra i suoi atelier sono importanti: quello di South Kensingthon, che lo trasformerà in un casino clandestino, e quello al 7 di Reece Mews che rispecchierà tutta la persona artistica di Bacon.
"In questo caos mi sento a casa perchè il caos mi suggerisce le immagini"

Three Studies for Figures at the Base of a Crucifixion
George Dyer, sarà un grande amante di Bacon. Tra i due ci saranno nove anni di relazione turbolenti. Dal loro incontro, l'artista si dedicherà a dipingere l'amato incessantemente.
Il suicidio di George Dyer sarà un forte colpo per Bacon, la perdita avverrà alla vigilia di una straordinaria mostra al Grand Palais.

Dipinge ben venticinque papi per la serie Popes, in cui spicca il capolavoro Study after Vélazquez’s Portrait of Pope Innocent X (1953) si dice che per realizzarlo non sia mai andato a vedere il quadro originale di Vélazquesz. Il volto trasfigurato del papa è un grido che esprime l’angoscia esistenziale della società dell’epoca

Francis Bacon muore a Madrid nel 1992 per un attacco cardiaco causato dalla sua asma cronica
Sorge evidente osservando i ritratti di Bacon cosa, con essi, esso cercava di cogliere: non si soffermava solo al semplice aspetto esteriore ma alla personalità più profonda del soggetto rappresentato
Il lavoro Bacon lo si può definire "Espressionista" sia per il suo stil che per le figure sconvolgenti. Si possono ritrovar dei punti simili a Van Gogh o Munch, con la differenza che i soggetti di Bacon non sono sconvolti per i loro drammi esistenziali interiori, bensì dall'azione torturatrice dell'ambiente.
E con le sue opere popolate di immagini di cruda drammaticità sempre in bilico tra un'energia straripante e la disperazione fanno di Francis Bacon uno dei più importanti artisti el XX secolo.
Fabiana Ponte