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ATTENTO A DOVE CAMMINI! | ARTE E ATTUALITÀ

Tutti conoscono la street-art nella sua forma più tradizionale di arte urbana e graffiti, ma quanti di voi si sono imbattuti nella 3D street-art?


Divenuto famoso grazie al suo canale YouTube, l’artista tedesco Edgar Müller è tra i più rinomati del settore e il suo progetto Metanamorph è riuscito a lasciare col fiato sospeso ben più di un passante.



Il concetto sta banalmente nel nome: essendo opere tridimensionali, lo scopo è creare l’illusione di profondità data dalla terza dimensione, che induce lo spettatore a sentirsi disorientato nel momento in cui realizza che quella voragine sotto di lui non è altro che vernice su una superficie piana.

Il gioco di prospettiva studiato da Müller funziona posizionandosi e ammirando l’opera da un punto strategico in cui il senso di realtà della pittura raggiunge livelli estremi. Insomma, non il massimo per chi soffre di vertigini.



Cosa ha spinto l’artista a cimentarsi nelle pitture stradali?


“Voglio dare agli spazi pubblici un aspetto diverso, ma voglio anche che le persone interagiscano con i miei dipinti. Perciò ho dovuto creare qualcosa di grandioso che ricoprisse intere strade”.

Il suo obiettivo, continua, sta nel ricoprire intere strade per farle passare da un grigio anonimato a un impressionante ricordo nella mente della gente.



Gli scatti dei passanti che saltano da una rupe all’altra, o che si porgono una mano così da evitare di “cadere nel vuoto” riescono a darci un’idea dell’impatto che hanno avuto i lavori dell’artista sul grande pubblico.


Müller ci mostra le viscere della Terra, il sottosuolo che non vediamo (o almeno come se le immagina lui) a volte fondendolo con ambientazioni a tratti fantascientifiche. Desidera renderci più consapevoli dello spazio urbano in cui ci muoviamo quotidianamente, e farci meravigliare con un pizzico di anormalità che sorge nel trovare quell’elemento impensato in un contesto noto e familiare. Insomma, vuole farci “perdere l’equilibrio” per un istante.







 

Articolo di Noemi Pagliardini


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